

Il nuovo Consiglio Direttivo di AVIS Rho è stato eletto ed è così formato:
CODICE ETICO AVIS COMUNALE DI Rho
Il “Codice etico” adottato dal Consiglio Nazionale, regola il complesso di diritti, doveri e responsabilità che l’Associazione Volontari Italiani del Sangue (l’“AVIS”) ed i suoi dipendenti, collaboratori, soci e volontari assumono espressamente nei confronti degli stakeholder o portatori di interesse, pubblici e privati, con i quali si trova quotidianamente ad interagire nell’ambito dello svolgimento della propria attività. L’insieme dei principi etici e dei valori espressi nel Codice dovranno ispirare l’attività di tutti coloro che operano in AVIS, tenendo conto dell’importanza dei ruoli, della complessità delle funzioni e delle responsabilità loro affidate per il perseguimento degli scopi di AVIS stessa.
L’etica nei comportamenti costituisce un valore imprescindibile per AVIS e l’onestà, l’integrità morale, la trasparenza, l’affidabilità e il senso di responsabilità rappresentano i principi distintivi di tutte le attività svolte dall’organizzazione.
Il Codice Etico, adottato da Avis Comunale di RHO, stabilisce l’insieme dei principi e delle regole di comportamento cui devono attenersi i soci, gli organi sociali ed i loro componenti, i dipendenti, i prestatori di lavoro temporaneo, i consulenti ed i collaboratori a qualunque titolo, i procuratori e qualsiasi altro soggetto che possa agire in nome e per conto di Avis Comunale di RHO.
Questo Codice Etico, è stato approvato dal Consiglio Direttivo nella seduta del Gennaio 2020 ed illustrato all’Assemblea Annuale degli associati Avis Comunale di RHO del febbraio 2020 ed è vincolante per i comportamenti di tutti i suoi destinatari e dei terzi che abbiano con Avis rapporti stabili o temporanei o che ricevano incarichi da essa.
Alla luce delle indicazioni di AREU/SRC, ricevute negli ultimi giorni, si comunica che il plasma raccolto da donatori positivi agli anticorpi anti COVID 19 può essere utilizzato quale plasma iperimmune per “uso clinico” solo se proveniente da donatori maschi, oppure può essere in alternativa inviato all’industria per la produzione di farmaci derivati dal plasma se proveniente anche da donatrici femmine. L’invio all’industria per l’estrazione degli anticorpi anti Covid 19 non è più previsto. Pertanto, viste le indicazioni delle norme trasfusionali ( D.M. 02/11/2015 ), il plasma iperimmune anti Covid 19 per “uso clinico” (quindi direttamente somministrato al paziente) deve provenire unicamente da donatori di sesso maschile. Questo allo scopo di prevenire l’insorgere di una grave complicanza (T.R.A.L.I.), seppur rara, trasfusionale che può comportare pesanti danni alle strutture dei polmoni e che compare soprattutto con l’utilizzo di plasma da donatori di sesso femminile.
Le donatrici già fidelizzate potranno continuare a donare il loro plasma verrà utilizzato, come avviene da anni, per la produzione di preziosi farmaci derivati dal plasma (Albumina, fattori della coagulazione ed Immunoglobuline) il cui consumo è nettamente aumentato nell’attuale periodo di pandemia.
Sono consentiti gli spostamenti dal domicilio al Centro Trasfusionale.
Per garantire la sicurezza di donatori/trici e personale sanitario si ricorda di rispettare il distanziamento e di indossare sempre correttamente la mascherina. Se si è stati in contatto con una persona positiva al Covid-19 ci si deve autosospendere dalla donazione per 14 giorni (ammenoché al decimo giorno non sia stato fatto un tampone che risulti negativo). L’autosospensione va osservata anche da chi sia tornato da Romania e paesi extra UE (eccezion fatta per Gran Bretagna, Svizzera, Norvegia, Islanda, Andorra, Liechtenstein, Città del Vaticano e San Marino).